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Peace is for pussies

Operazione Erode

innocenti_poussin.jpgHo aspettato qualche giorno a scrivere a proposito del suicidio del ginecologo dell’Ospedale Gaslini di Genova (ente di una fondazione presieduta da nientepopodimeno che il cardinale Angelo Bagnasco), coinvolto in un’inchiesta su aborti che lui avrebbe praticato al di fuori dei termini e/o delle procedure di legge.

E’ fatto noto, quasi aneddotico, che ginecologi pratichino aborti nelle loro cliniche e studi privati, anche quando siano ufficialmente obiettori.

Pensate che all’Ospedale Galliera sempre di Genova, di proprietà della curia, la percentuale di ginecologi obiettori è ormai prossima (se non l’ha già raggiunta) al 100%, tanto che pazienti seguiti in quell’ospedale che devono interrompere la gravidanza, magari non per semplice desiderio di farlo, ma per gravi malformazioni del feto, sono costretti a rivolgersi altrove (ho assistito di persona al diniego di una ginecologa di seguire la propria paziente il cui feto era risultato affetto da sindrome limb-body-wall, incompatibile e con la vita e con la prosecuzione della gravidanza).

Inoltre al Gaslini non si praticano aborti: rimangono solo l’Ospedale San Martino e il piccolo Ospedale Evangelico.

E’ una storia che persino i miei genitori mi raccontavano.

Quindi le vicende rilevate dall’inchiesta non mi stupiscono.

L’importanza delle indagini risiede nel fatto che fotografa un sistema clandestino, le sue meccaniche, i profitti dei medici e persino le motivazioni delle donne che vi si rivolgono.

Essenzialmente la vergogna, perchè l’aborto non solo spesso si accompagna a un forte senso di colpa, ma soprattutto è percepito ancora come un atto da nascondere (eppure in un anno le interruzioni di gravidanza non sono certo due: è pratica diffusa, anche se tutte le statistiche la riportano in calo numerico).

Tuttavia mi è sorto subito un dubbio: avrei dovuto rallegrarmi che ipocriti obiettori e/o approfittatori sarebbero stati smascherati nei prossimi mesi o avrei dovuto placare il mio cinismo e domandarmi se, in un periodo in cui l’aborto è posto pesantemente in discussione, non si trattasse di una forma di lotta all’interruzione di gravidanza su un altro livello?

Oggi ho avuto la risposta.

L’inchiesta si chiama “Operazione Erode“.

Le ipotesi sono due.

O ci troviamo di fronte ad un’ironia di pessimo gusto, oppure il riferimento ad Erode sottintende un pregiudizio di omicidio volontario, un moralismo giustizialista a priori.

Sospetto che dagli sviluppi futuri deriverà una sorta di pulizia etnica fra i medici che insieme agli ostacoli sempre piu’ frequenti frapposti in regolari strutture pubbliche scardini pure l’aborto clandestino.

Se da una parte è oggettivo che sia stato compiuto un reato (per altro l’aborto illegale entro i tre mesi è punito con 51 euro di multa! Le pazienti sarebbero state disposte a pagarne ben 500), dall’altra quest’applicazione della legge non in quanto tale, come è corretto che sia, ma come maglio moralizzatore francamente mi allarma.

In un paese normale le interruzioni di gravidanza non dovrebbero essere ostacolate, fino quasi ad impedirle, e le donne non dovrebbero sentirsi delle appestate pronte a sborsare centinaia di euro a privati senza scrupoli o per sentimenti di vergogna o perchè le liste di attesa sono diventate ingestibili (persino il sindaco Marta Vincenzi ha firmato una petizione in  merito).

Credo che dovremo aspettare ancora per capire le reali intenzioni di quest’operazione, ma se il suo nome davvero ci fornisce qualche indicazione in merito, dovremo considerarla un’altra via, inattacabile sotto il profilo legale, per fare terrorismo sulle interruzioni di gravidanza, al pari dell’irruzione minacciosa in un ospedale di Napoli che tanto clamore ha suscitato, quanto si è risolta in un nulla di fatto.

POSTILLA

“ … un rapporto di “The Lancet” […] evidenzia come tra il 1995 e il 2003 il tasso mondiale di aborto è sceso da 35 su mille all’anno a 29 mille. E che l’incidenza dell’aborto è maggiore nelle società conservatrici e religiose.

Lo stesso rapporto dimostra che le donne senza accesso ai contraccettivi cercheranno a qualsiasi costo di interrompere la gravidanza. Con conseguenze drammatiche: uno studio dell’Oms calcola che ogni anno muoiono di aborto illegale tra le 65mila e le 70mila donne, mentre cinque milioni hanno gravi complicazioni.”

Aborto, parliamo chiaro

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Questa voce è stata pubblicata il 13/03/2008 da in Flussi di incoscienza, Religione con tag , , .

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