Caro Pascal, per quel che vale questa volta ti assegno il minimo dei voti, perché ti sostengo da Saint Ange, per me non hai sbagliato un colpo nemmeno con The tall man, hai sempre dimostrato stile, personalità e progettualità e con Martyrs hai consacrato quel breve e felice momento d’oro dell’horror francese moderno, addirittura superandolo.
E da parte tua un film simile è inaccettabile.
Ghostland è una fantasia depressiva e misogina che senza i messaggi e le provocazioni resta vuota e pornografica.
Non è un horror ma una compilation e non solo una dimostrazione di mancanza d’idee ma persino di capacità di reinventarle.
Sembra un film di Maury e Baustillo (per atmosfera, ambienti o tipologia di violenza ho ripensato per assonanza a Livide e ad Aux yeux des vivants), se non fosse che i tuoi connazionali sono spesso visionari e osano nell’estetizzazione dell’orrore e delle colluttazioni fisiche.
In Ghostland la violenza è l’elemento prevalente e non è mai parte di una sinfonia tragica o di una coreografia macabra, ma è tanto compiaciuta quanto pigra nella sua messa in scena, senza mai essere disturbante o dolorosa. Proprio tu!
Se Maury e Baustillo dirigono porno d’autore, questo è un porno amatoriale la cui unica svolta narrativa è troppo prevedibile ma mai quanto gli eventi che accadono dopo. Ho visto episodi di Law&Order:SVU con sceneggiature ben più complesse e sofisticate.
Persino visivamente, nonostante la splendida fotografia di un semisconosciuto Danny Nowak, mancano guizzi o immagini che non lascino un sapore prepotente di riciclato. Ogni minuto del film sembra una citazione, un rimando, uno stanco plagio, che non diventa neanche gioco metanarrativo (mancava solo questo per sprofondare anche di più, e dimentichiamo per pietà la comparsa in scena di H. P. Lovecraft e tutte quelle scene tediose che vorrebbero indurre empatia per la protagonista emo, ma si sente che te ne importava meno di noi, e vai con le botte). Per un vecchio horror-maniaco come sembrava di sfogliare uno sgualcito album delle figurine.
Ghostland è una confezione mediocre e priva di contenuti di cui purtroppo non si può neanche affermare che lo stile sia tale da far dimenticare la sostanza. Non siamo neanche ai livelli almeno tecnicamente superiori di un Mike Flanagan, uno da cui non mi attenderei mai un film che tenda un ponte fra l’horror e i film d’autore.
Caro Pascal, non mi far pensare che hai già finito le idee.
(A margine, il cattivo gusto del poster è talmente plateale che è più sconvolgente di questo film per amatori dei maltrattamenti sulle donne: https://www.hollywoodreporter.com/thr-esq/ghostland-actress-sues-producers-set-face-injury-1092713)
Condivido la recensione…un film vuoto.
Devo recuperare Saint Age mi manca
Paolo
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