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Peace is for pussies

“Culture dell’apocalisse – Antologia di pensiero terminale” – A. Parfrey

092291505901lzzzzzzz.jpgQuesto è un libro che fa tremare i polsi.
Allacciate le vostre cinture leather di sicurezza, infilatevi la ball-tongue in bocca per serrare forte le mascelle quando sentirete male e accomodatevi su una sedia realizzata con tubi di metallo spezzati e resti organici.
Una volta entrati nell’universo sotterraneo descritto dal libro vi afferreranno il disagio, l’imbarazzo, la risata isterica.
E’ un’antologia, di articoli, frasi, interviste, racconti, legati da unico filo rosso concettuale: il nichilismo estetico, il terrorismo artistico, il cospirazionismo apocalittico sono le vere chiavi di lettura del nostro mondo.

Scritto nel 1987 (ne esiste pure un secondo volume inedito in Italia), a distanza di 20 anni riesce a far venire possenti brividi per la spregiudicatezza con cui vengono narrate le perversioni più truci, i delitti più efferati o le teorie più ardite di La Vey (il fondatore della Church of Satan) sulla guerra invisibile per la distruzione e il controllo della massa, le rappresentazioni di arte estrema, la pornografia snuff, autocastrazioni, necrofilia, scrittura schizofrenica, luciferismi nascosti nei film o nei grandi lunapark a tema, occultismo e incidenti mortali, programmi politici musulmani e chiamata al Caos, Rex mundi e mondi sotterranei passando attraverso straordinarie disquisizioni sull’azionismo artistico e sulla body art, il tutto corredato da immagini geniali a incorniciare parole che non risparmiano al lettore alcun dettaglio, alcun pensiero malato, alcun organo rimodellato.

Parfrey vuole offrirci la visione di un mondo che vuole vivere l’apocalisse, anela alla fine, all’autodistruzione, dove il katechon che trattiene le tenebre e la Bestia non esiste più perché si è già suicidato da tempo lasciando fuggire i suoi prigionieri.

Vi troverete di fronte a una collezione di categorie di persone che cullano l’idea dell’apocalisse, vivendo in modo estremo o predicando e diffondendo morte.
Un’umanità ormai orfana della fine del mondo, abbandonata a se stessa e priva di ogni dignità, ma che nutre inquietanti desideri, che cerca soluzioni disperate ad un’esistenza sfuggita al suo controllo.

“L’apocalisse, come ogni altra cosa, è speranza venduta come droga. Una fottuta enorme bugia”

L’oscura copertina dell’edizione italiana è stupenda.
Un uomo nudo, seduto su una poltrona, fuma mentre impugna in una mano una pistola, in una posizione assolutamente rilassata.
Il suo viso, visto di profilo, è come tagliato a metà a rivelare il disegno anatomico dei suoi vasi sanguigni.
La morte connaturata alla quotidianità del vivere.

4 commenti su ““Culture dell’apocalisse – Antologia di pensiero terminale” – A. Parfrey

  1. metrovampe
    15/12/2008

    Ho avuto proprio ieri tra le mani il volume, debbo dire che sfogliandole ho trovato le pagine a dir poco magnetizzate. No so da cosa: morbosità o la possibilità di gettare un occhio vitreo sulle vicende sub-umane…

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  2. Francesca
    19/07/2009

    Qualcuno mi aiuta a trovare una copia di “Culture dell’apocalisse”?

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  3. Lenny Nero
    19/07/2009

    Io l’ho comprato da Mondo Bizzarro a Roma. Se no prova sui vari IBS. In inglese c’è anche il seguito.

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  4. Silvia
    06/10/2013

    Se a qualcuno interessasse, io vendo questo libro (usato). Trovate qui la mia libreria, nella quale ci sono altri testi che potrebbero interessare a lettori con questi particolari gusti: http://www.comprovendolibri.it/vendeanche.asp?Vuserid=Insight

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Questa voce è stata pubblicata il 19/05/2006 da in Flussi di incoscienza con tag , , .

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