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Batman – Il cavaliere oscuro

Alcuni in buona fede, entusiasmati dalla tecnica di Nolan, altri in malafede, timorosi fin dall’inizio che il proprio prodotto (basato su uno script promettente, ma farraginoso) fosse rifiutato dal pubblico, vi racconteranno che questo film è un capolavoro.

E di capolavorismo in capolavorismo il film macinerà soldi.

Gli incassi stratosferici del film sono meritati in quanto ottimo film d’azione, con momenti eccelsi, ma se “Il cavaliere oscuro” è un capolavoro allora possiamo considerare Ingmar Bergman un netturbino e Kubrick l’autista del suo camion.

Ho ben altro concetto di capolavoro, un concetto che racchiude in sé perfezione e autorialità.

Nolan disimpara persino da se stesso, e dopo averci stupito con quelle macchine a orologeria dai titoli di “Memento”“The prestige” ci presenta una rivisitazione totale della figura dell’uomo pipistrello visivamente derivativa, tanto attuale, quanto piatta (un misto tra “The matrix”  e “Arredomania per yuppie psicopatici”), che sarebbe anche accettabile e apprezzabile se non fosse che Nolan profonde i suoi sforzi per fracassarci le orecchie e gli occhi con scene vertiginose o tonitruanti, cosicchè possiamo distrarci dal vero cancro del film: lo script.

Lo spettatore attento e scafato, tuttavia, è puntiglioso e non si fa fottere di fronte a falle narrative grandi come la fossa delle Marianne, di fronte a ingenuità imperdonabili in un film che rinuncia alla visione fumettosa-gotico-burtoniana per immettere tonnellate di pseudo-realismo in un giocattolone verosimile quanto “Die hard 4” (e pure meno divertente e meno spettacolare).

Premesso questo, “Il cavaliere oscuro”  ci regala sequenze superlative, ma è sfregiato dagli stessi difetti di un qualsiasi blockbuster hollywoodiano; riesce ad elevarsi a vette altissime, quanto a precipitare (in modo incomprensibile e superficiale) in episodi talmente ridicoli, assurdi, al limite dell’incomprensibile, se non oltre, che ci si domanda se davvero Nolan abbia avuto il potere di domare il suo Batman o le major lo tenessero per le palle.

Se i trailer già non vi avevano convinto del tutto, ma avete sperato che i magnifici manifesti fossero un assaggio di una nuova concezione visiva, raffreddate le aspettattive e godetevi gli effetti dolby: Nolan in questo caso si dimostra solo un qualificatissimo artigiano e riesce persino a far rimpiangere ogni singolo aspetto del Batman diretto da Tim Burton, ormai datato, ma quello sì creato da un Artista.

-Il cast:

Christian Bale è sottotono, non riesce nel miracolo di esprimersi anche col costume, e la sua interpretazione è ancora più ostica da valutare inquanto definitivamente compromessa dal doppiaggio di Claudio Santamaria.

Dalla regia mi informano che quest’ultimo sia un attore belloccio in voga negli ultimi anni sugli schermi italiani.

Non me ne importa niente: se già ritengo il doppiaggio un crimine artistico, dopo aver sentito questo particolare doppiaggio spero che si legiferi l’esilio per chi commette scempi analoghi.

Per me Batman rimane l’ambiguo e mellifuo Michael Keaton e Bale ha dato prova delle sue straordinarie capacità attoriali altrove, ma non in quest’occasione.

Michael Caine è sempre una figura carismatica, ma poco sfruttata, e non ha quel bellissimo ruolo da narratore e custode di segreti che aveva in “The prestige”.

Morgan Freeman fa Morgan Freeman, per fortuna per poche battute (pure scontate).

Heath Ledger, aiutato da un trucco originale su celluloide, ma non certo per chi conosce “Arkham asylum” (il comic più entusiasmante degli ultimi duecento secoli passati e a venire, disegnato da Dave “Dio” McKean) trasforma Joker in un semplice psicopatico, molto manierato, sorprendente e accattivante per il suo look sporco e devastato, che ci rimarrà impresso negli anni, ma nonostante sia sufficiente nevrotico, disgustoso, in preda a tic fastidiosi, deve recitare una serie di battute così banali che ne mortificano il ruolo.

Scordatevi Jack Nicholson che declama il memorabile “Danzi mai con il Diavolo al pallido plenilunio?”: al massimo Joker blatera di caos, anarchia e sfoggia bazooka come un deficiente qualunque.

Peccato, perchè Ledger si è impegnato davvero al massimo e confrontarsi con un colosso richiede coraggio, ma l’unica idea geniale della sceneggiatura è fargli raccontare in modo diverso la storia delle sue cicatrici.

Aaron Eckhart è un grande attore, ancora sottovalutato; è il vero mattatore del film insieme a Joker (Batman sembra un nerd che ha imparato l’altro ieri che cosa sia un pipistrello), recita le battute migliori, riesce persino a superare l’ostacolo del trucco da Duefacce, se non fosse che questo è talmente memore di “Darkman” che mi è venuta voglia di uscire subito dalla sala per andarmi a rivedere quel gioiellino diretto da Sam Raimi.

Dimenticavo Maggie “vorrei farvi credere che sono una grande attrice nonostante la mia postura da alternativa sfigata” Gyllenhaal: nella sua scena clou volevo applaudire e masturbarmi in onore a Cthulhu; chi sa, comprende.

-La sceneggiatura:

la nota dolente.

Rimando chi ha già visto il film a questo link:

http://www.badtaste.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4561&Itemid=152

Un massacro.

Io mi limito a segnalare che un Joker onnipotente e ubiquitario è quanto di più ridicolo si potesse immaginare per portare avanti la storia.

Le assurdità iniziano già dopo dieci minuti: uno scuola-bus usato per una rapina esce dalla parete esplosa di una banca in pieno giorno, si immette nel traffico e la vita prosegue normalmente per tutti.

Per non parlare dell’organizzazione dei suoi attentati.

Per non parlare del fatto che sono diversi i passaggi che risultano poco chiari.

Per non parlare del deludente finale, forzato e tirato via.

Per non parlare della sequenza moralista dei due battelli (persino Gesù Cristo avrebbe premuto quel tasto).

-La regia:

E allora che fa Nolan, consapevole di avere tra le mani una sceneggiatura tenuta insieme con lo sputo?

Ci stordisce.

Montaggio alternato perfetto, carrellate e riprese circolari a non finire (in confronto Kenneth Branagh sembra un regista statico): in una sola parola dinamismo assoluto.

Aggiungete al climax effetti sonori potentissimi e una suggestiva colonna sonora, le inquadrature giuste per spettacolarizzare le sequenze di inseguimento, e non avrete il tempo per pensare.

Ed è esattamente quello che non bisogna fare per divertirsi (e in fondo ci si intrattiene parecchio per quasi tutte le due ore e mezza di durata).

Se iniziate a guardare le incongruità, il film si rivela un gigante dai piedi di argilla.

-La visione:

Nolan è anti-burtoniano fino al midollo.

Scordatevi cattedrali, pipistrelli, humour nero, eccesso, personaggi grotteschi, il piacere di vedere un fumetto vivente, dialoghi lirici e stonati.

Ma l’alternativa è altrettanto efficace?

Il design minimalista-plastificato non trasforma gli ambienti solo in luoghi molto cool, freddi, che non riempono gli occhi e soprattutto involontariamente già visti?

Questione di gusti.

A me torna in mente la scena in cui Joker / Nicholson afferma: “C’è qualcuno che sa dirmi in che razza di mondo stiamo vivendo? Dove un uomo si traveste da pipistrello e si frega tutta la mia stampa? Questa città ha bisogno di un clistere!”.

Nolan il clistere l’ha fatto a Batman.

[Di tutto altro avviso Elvezio Sciallis. Unicuique suum!]

UPDATE: da Badtaste.it, gli errori de “Il cavaliere oscuro”.

25 commenti su “Batman – Il cavaliere oscuro

  1. Elvezio
    27/07/2008

    Zio.
    Cane.
    E porco.
    Passi che Nolan e bla bla merda e bla bla e ok e ti ho bat-linkato perchè scrivi ed esponi le ragioni e sei un bat-fan lo stesso…

    Ma se mi dici che Arkham asylum è un capolavoro allora Batman Year One, The Killing Joke e The Dark Knight, senza contare Vittoria Oscura o alcuni cicli delle Legends cosa sono?…

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  2. Lenny Nero
    28/07/2008

    @Elvezio:

    i Killing Joke, quelli di “Death and resurrection show”? 😉

    E poi dai, avrei potuto essere molto più cattivo!
    Ho relegato il giudizio a livello di pignoleria e gusto personale.
    Quindi bat-linkami tutto :-p

    E poi toccami McKean e non hai idea di che significhi avere una checca infuriata a casa tua.

    Non ci sarà bat-segnale che tenga. 😉

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  3. Elvezio
    28/07/2008

    No però seriamente (a me piace McKean, figurati che ho persino Cages in 5 volumazzi costosi che ammetterai non è il suo top of the pop) ma prova ca cercare i volumi che ti ho elencato, so che di fumetto ne mastichi parecchio, ti piaceranno…

    McKean è bravo ma non ha ancora incontrato la sceneggiatura capolavoro sulla sua strada…

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  4. el...
    28/07/2008

    x favore, mi potreste dire in quale giorno finisce Batman il cavaliere oscuro?????please, è urgentissimo!!!!!!!!!!!!!!!

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  5. Elvezio
    28/07/2008

    In che senso in quale giorno finisce? Nel film, in quale giorno si chiude la vicenda? O nella realtà, in quale giorno finiranno di programmare il film nelle sale?

    Nel primo caso non lo so, nel secondo penso che il film reggerà tranquillamente ancora 3 settimane, 4 in alcune sale…

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  6. Lenny Nero
    28/07/2008

    Pare che sia arrivata sul blog cercando “Batman durata in giorni”.

    Deve aver già risolto i suoi dubbi esistenziali per porsi domande così amene!

    Per quanto riguarda i fumetti consigliati, segno e metto in lista 😉

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  7. Elvezio
    28/07/2008

    Ma quindi “durata in giorni” nel senso di rendimento sessuale di Bale?Certe ragazze sono molto avanti, mi sento dinosauro. Bat-dinosauro. Quasi un pterodattilo…

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  8. Pingback: Il cavaliere ottuso « Fabristol

  9. capemaster
    28/07/2008

    ah
    Bergman lo amo anch’io, ma commetti un gravissimo errore.
    Pecchi di amore incondizionato per il retrò. Tutti gli artisti vengono giudicati per il tempo nel quale agiscono.

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  10. Lenny Nero
    28/07/2008

    @capemaster:
    non condivido del tutto.
    Insito nel capolavoro è anche il germe di ciò che è classico e quindi eterno 😉

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  11. capemaster
    28/07/2008

    certo, e per Batman rimmarrà Heath Ledger.

    cmq
    complimenti per il blog, inizio a seguirti!

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  12. Lenny Nero
    28/07/2008

    @cape:

    grazie, gentile!
    Non sono così cattivo come mi dipingo 😉

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  13. capemaster
    28/07/2008

    Ho riletto più volte la tua rece.
    In alcuni punti hai ragionissima (Bale / Santamaria ad esempio). In altri sei cattivo. Il paragone con Burton secondo me è fuori luogo perché sono due film lontani milioni di anni luce. Lì dipende dai gusti. E te lo dice uno che ha tutti i film di Burton e ci sta crescendo il figlio.

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  14. Lenny Nero
    28/07/2008

    @cape:
    spero si capisse che infatti l’apprezzamento del film deriva anche da preferenze estetiche.

    Povero figlio, poi finisce come me che a 30 anni suonati giro con la borsa di Nightmare before Christmas tutta puntellata di spillette satanic-metal.

    E non passa con l’età: è un imprinting a vita!

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  15. fabristol
    28/07/2008

    Bella questa storia di crescere i propri figli con Tim Burton. Ci penserò anch’io in futuro.. 😉

    Pensate quelli che crescono i propri con i Vanzina…

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  16. j1nz0
    28/07/2008

    Non concordo sulle battute del Joker. Pensa a quella del Batman fasullo:

    “come ti chiami? E tu sei il vero Batman? Nooooooooo?!”

    Peccato che le battute siano slegate dal contesto e spesso fatte al momento sbagliato….

    Quello di Nicholson era un criminale fumettoso, questo è un terrorista. Due approcci diversi: io preferisco il secondo.

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  17. igor
    29/07/2008

    bale: supermerda. perchè è un fanatico del cazzo. (non letteralmente). nolan: concordo sulla versione degli studios che gli strizzano fortissimo le palle ( e abbiamo visto con che risultati col principino gus van sant). joker: per gli usa cattivo=psicopatico, con infanzia infelice (omaggio a freud), e stanno tutti tranquilli. m.caine: ho sentito una battuta in originale e la stessa doppiata nel trailer, potevo farla anch’io con l’accento di torino. santamaria: attore belloccio e romano, che serve se vuoi girare film. burton: i film più belli sono quelli pagati dall’ex moglie dinovi. gyllenhall: ha un fratello buono e un padre regista con una bella rubrica telefonica.
    dio, che spocchia, cancella subito questo post.

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  18. capemaster
    29/07/2008

    @ igor: LOL!!!!

    @ Lenny Nero: non toccarmi Tim Burton sai!!! 😀

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  19. Nima
    30/07/2008

    Premetto: Batman Begins aveva messo fine alla serie di Batman Spazzature che hanno seguito i due unici, mitici e impareggiabili di Burton, un Batman nuovamente dark, un cast non male anche se Bale è un po’ inchiodato, un Alfred (Michael Caine) bravo e lasciamo perdere Rachel. Begins manca cmq di un “cattivo” come si deve, lo spauracchio dei miei stivali e le sue allucinazioni in 3d,ma, ecco che arriva il Joker, un grandissimo Heat Ledger, che parte dal Joker costruito da Nicholson e cerca di rubarne alcune espressioni, il modo di usare la lingua, il modo di girare gli occhi.. esaspera il tutto, aggiunge un andamento dinoccolato, storto, flessibile, Folle, lo trasforma nel Joker anarchico che deve essere nel film e lo fa in grande stile, e, la chicca è la scelta del doppiatore, ho passato il film a chiedermi come avessero scelto un doppiatore così bravo ad imitare Giannini che doppiava il primo Joker, sembrava fosse proprio lui in certi attimi, ed infine, è il figlio di Giannini, che anche se non bravissimo come attore è sicuramente bravo ad imitare il padre. Grandissimo Heat Ledger ha reso questo un Batman che non dmenticherò.

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  20. Nima
    30/07/2008

    P.S. Non vedo l’ora di vederlo in lingua originale, spero che Bele sia migliore del suo doppiatore e ho grandi aspettative per la voce vera che sta dietro alla risata mitica che si sente ogni tanto)

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  21. Lenny Nero
    30/07/2008

    @Nima:

    purtroppo Bale non ha la voce che ti aspetti (anche se mai inaspettata quanto quella da paperino del pur grandissimo Edward Norton; prova a sentire “Fight Club” in lingua originale e il contrasto tra la voce da cavernicolo di Pitt e quella da fumetto di Norton), ma comunque, in ogni caso, senza alcun dubbio, meglio ascoltarlo in originale che doppiato!

    Su Joker concorde, ma per quel che mi riguarda è un personaggio amputato da una sceneggiatura balorda e superficiale.

    Sicuramente i dialoghi migliori li hanno lui e Harvey Dent, ma a volte sembrano un po’ buttati lì per far massa.

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  22. dummeJunge
    03/08/2008

    Due o tre cose banali: Il film è troppo lungo, ha una ambientazione inutilmente troppo realistica (Gotham City sembra una città nord-americana nell’architettura e sud-americana nelle dinamiche socio-politiche) e verso la fine riempie con il grottesco e con il rumore la voragine in cui i meccanismi di sceneggiatura si solo dissolti.

    Sul fatto di un Joker che appare dappertutto, sembra essere inafferrabile ma improvvisamente è raggiunto senza sforzo durante il film, io non insisterei troppo: visto che il Joker è un kamikaze (un terrorista nichilista: il caos e lo squilibrio) e visto che in clima di guerra al terrorismo il nemico più pericoloso è quello interno (la deviazione endemica che indebolisce un paese in guerra), Nolan fa un uso ideologico della paranoia e del sospetto che da questa situazione deriva. Ecco che il Joker-kamikaze è dovunque, devasta una intera città, è raggiungibile ma mai veramente disinnescabile, perché sopravvive come un pesce nell’acqua (marcia) di Gotham City. Quella contro di lui è una noiosa guerra infinita. Quindi questo di Nolan è un film di guerra, già lo si vede dal carroarmato (la bat-mobile), dalle armi pesanti, dallo sfoggio di polizia ed esercito.

    Ma il Joker di Burton era qualcosa di diverso, più paradossale, più ironico e più giocoso nella sua crudeltà, meno distruttivo e meno cupo. Insomma non era Il Male, era un fantastico figlio di puttana che si muoveva in una città retrò e romantica. E soprattutto era ambiguo. Il Joker di Nolan non è ambiguo ed anche la rappresentazione di questa ambiguità (Due Facce) viene presentata come un prodotto del pagliaccio (il caso = il caos) e quindi subito eliminata (peccato, quello era un bel personaggio).

    Meglio Burton tutta la vita.

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  23. Lenny Nero
    03/08/2008

    @dj:

    non so se hai visto “Batman begins”.
    Io l’ho visto sabato, giusto per valutare meglio l’operazione Nolan è da recuperare.
    Ebbene, BB è un film che, escluso l’immondo prologo in salsa new-age, riprende gli elementi chiave della figura di Batman, li modernizza, e li colloca in una sceneggiatura quasi perfetta, per non parlare dell’assoluta spettacolarità delle scene d’azione, neanche comparabile a quelle de “Il cavaliere oscuro”.
    Persino Bale faceva ben sperare e i momenti di allucinazione dovuti alle sostanze psicotrope usate da Scarecrow sono spaventosi e fumettistici insieme, di ottimo impatto visivo ed emotivo.
    Certo, c’è Katie Holmes (uno sfregio), ma il film nel complesso è solido e Nolan dimostra due palle quadrate.
    Che cosa sia successo col seguito francamente sfugge alla mia compresione.
    Eccesso di narcisismo? Major sul collo? Troppa carne al fuoco?
    Di sicuro c’è un lato di “Batman” che emerge chiaro già dal primo episodio: mai visto eroe supereroe più squadrista.
    Ma chissenefrega: quando ero bambino tifavo Jason Vooris, figuriamoci se non posso simpatizzare per Batman.
    Poi ci sono i gusti personali.
    Non so da quanto tempo la gente non riveda il Joker di Nicholson, ma per quanto abbia apprezzato Ledger nella mia mente rimarrà sempre scolpito il primo.

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  25. Dottor D.
    29/08/2008

    Nemmeno a me piace questa moda di rileggere i personaggi dei fumetti in chiave realistico – filosofica. Mi aveva abbastanza annoiato anche il Superman esistenzialista del sopravvalutatissimo Bryan Singer. E ho discretamente sbadigliato pure davanti all’Hulk di Leterrier; quello di Ang Lee avrà avuto mille difetti, ma almeno era un’interpretazione del personaggio fuori dagli schemi.

    Dell’ondata recente salvo solo la commedia romantica su Iron Man, carina, e Hellboy 2, piccolo capolavoro visionario.

    Comunque è il secondo Pirati dei Caraibi che sta rovinando il cinema. E’ da Pirati dei Caraibi 2 che un film non viene considerato tale se non contiene almeno cinque sottotrame; con gli effetti rovinosi evidenti a chi ha visto questo Batman, o Spiderman 3.

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Informazione

Questa voce è stata pubblicata il 27/07/2008 da in Cinema, Flussi di incoscienza, recensione con tag , , .

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