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Peace is for pussies

Halloween II

halloween-2Di fronte a certi disastri epocali non si sa mai che reazione avere, una volta superato lo sconcerto.

Discuterne, non discuterne, favorirne l’oblio?

Limitarsi d’ora in poi a segnalare solo le perle sommerse o sprecare dello spazio anche per l’immondizia che le ricopre?

Ma come si può tacere di fronte all’hype e alla distribuzione di un film simile che ha rubato tempo, soldi e sale a ben altre produzioni?

Se i fratelli Weinstein si lamentano ancora dei loro scarsi incassi, invio loro a spese mie uno specchio magico.

Da cui spero che esca Candyman.

Dopo aver fatto scempio del capolavoro di John Carpenter, Rob Zombie aveva dichiarato che il finale era stato cambiato perchè Myers doveva morire definitivamente; ma non aveva specificato che era morto come Elvis Presley e quindi, sodomizzando ogni possibile verosomiglianza, ecco che il piccolo Michael torna.

La serie Halloween è nata, deceduta e sepolta col primo episodio.

Tutto ciò che è venuto dopo è semplicemente inqualificabile, scarti per bulimici dell’horror in astinenza che ormai si stavano assuefacendo a qualunque canovaccio venisse trasposto su pellicola, persone che si sono rassegnate persino all’era post-Scream fino a ricominciare a respirare aria nuova negli ultimi anni.

“Halloween II”, nel 2009, è difficilmente catalogabile.

Abbandonato il recupero di Tobe Hooper aggiornato all’era di “Natural born killers”, abbandonato l’on-the-road anni ’70, Rob Zombie ha intrapreso una strada che non conduce da nessuna parte.

Il primo episodio, caratterizzato dalla banalizzazione psicologica di Michael Myers, ridotto da metafora del nuovo male che covava nella provincia americana a nerd in odore di omosessualità edipica, si era già evidenziato per l’annullamento di qualsiasi ricerca artistica, spingendo il tasto verso un’estetica da videoclip sciatto e casalingo, un po’ per seguire una moda, un po’ per risparmiare, un po’ per incapacità di decidere come confrontarsi con un colosso.

La visione del seguito è una tortura inflitta allo spettatore.

Non esiste trama, non esiste pathos, non esiste angoscia, le soluzioni narrative adottate sono infantili (il massacro che si rivela essere un incubo) e le uniche soluzioni autoriali proposte non riguardano i meccanismi della paura, ma l’infarcimento del film con allucinazioni abbacinanti e stroboscopiche il cui unico scopo pare essere quello di far lavorare la moglie del regista, raggiungendo il fine di inquietare e disgustare per al massimo un paio di minuti.

Presi singolarmente alcuni spezzoni potrebbero anche funzionare, soprattutto se volete mettere alla prova il vostro nuovo sub-woofer; il problema è che nell’arco di circa 90 minuti per almeno 89 avviene solo questo: urla senza fine-fracasso-urla senza fine-fracasso.

Aggiungete la voglia di strappare a Rob Zombie la telecamera di mano, l’insofferenza per un’immaginario così statico e ridicolo che affonda le sue radici nelle feste da collegiali alla vigilia di Ognissanti, l’impossibilità di provare empatia per Laurie, un Malcolm McDowell che compare sporadicamente, e sembra più demente di Myers, e un uso delle luci preso di peso da Adrian Lyne, e componete il quadro.

L’unico modo per tollerare “Halloween II” è assumere prima della visione una tonnellata di Optalidon (in alternativa ai tappi per le orecchie) e un antiepilettico (efficacissimo anche per la serie “Saw”).

Di slasher pessimi negli ultimi trent’anni se ne sono visti a dozzine e questo film si candida alla guida della lista.

Se non per altro perchè Michael Myers si dissolve, vaporizzato da grida sfondatimpani di donzelle odiose, da una psicologia d’accatto, dal diventare solo un coltello nell’ombra, privato di qualsiasi aura malvagia, un brutale braccio armato troppo lento nel togliere di mezzo tutto quel branco di scimmie urlatrici che ci viene venduto come personaggi.

Soprassiedo in preda a vero timor panico sull’inguardabile finale che (temo) voglia citare quello di “Psycho” e lascia intravedere sviluppi futuri talmente imbarazzanti che nessuno sano di mente potrebbe concepirli.

Vi segnalo la puntuale recensione di Elvezio Sciallis.

Un commento su “Halloween II

  1. Renata
    22/10/2009

    Direi che questa recensione si adatta perfettamente anche a Venerdì 13…. ne ho visti tanti di film horror ma quello ci ho provato ben tre volte senza mai riuscire ad arrivare alla fine… inguardabile.
    Mi chiedo, vedendo le interminabili liste di film horror prodotti in giro per il mondo, perchè qui da noi arrivino solo cose inguardabili (a parte ovviamente qualche eccezione).
    Qualcuno è in grado di spiegarmi perchè qui da noi non arriva nulla? o dovrei dire: perchè non fanno arrivare nulla?

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Questa voce è stata pubblicata il 18/10/2009 da in Cinema, Flussi di incoscienza, recensione con tag , .

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